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Platone
 

Chi sono

 

Chi sono? Che dire; il mio nome è Lodovico Ferrari, lodo per gli amici, da cui il nome del sito, sono nato nel 1964, di professione informatico.
Sono felicemente sposato dal 1993 con Gianna , ho tre figli : Samuele, Lucrezia e Pietro.
Sono sempre stato attratto dai computer da quando, nel 1982, ho incontrato quel Sinclair ZX81 e poi lo Spectrum che mi hanno aperto la strada all'utilizzo dei PC...

L'informatica

 
A chinese dragon

Lavoro nel campo dell'informatica da più di dieci anni con la mia ditta SLP (da Samuele, Lucrezia, Pietro, i nomi dei miei figli).
Principalmente mi occupo di installazione, configurazione e manutenzione di computer e reti, in collaborazione anche con alcune aziende informatiche della zona.

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Para normale ma.. badabenbadabenbadaben..è normale

Frase di Ezio Greggio - Drive in 1983-88

Capita spesso che, quando esprimo le mie opinioni "scettiche" su qualche argomento, qualcuno con le parole o lo sguardo faccia capire che il non credere in "certe cose" renda la vita grigia e senza emozioni.
E perchè?
Perchè non vedo fate, elfi e folletti quando passeggio in un bosco? perchè non ho l'angelo custode che mi dovrebbe trarre d'impaccio quando ho un problema? perchè non credo che una pillola a base di "nulla" mi possa guarire da una malattia?
Dovrei illudermi che, con qualche sistema basato sui ritardi, potrei vincere miliardi al lotto? vivrei meglio sapendo come si svolgerà la mia giornata dopo avere letto l'oroscopo? o aspettando l'omino verde che scende dal disco volante? o la sensitiva che mi convinca di poter parlare con i miei nonni che ho amato molto ma che ora, purtroppo, non ci sono più?
Non sono forse "veri" miracoli l'essere innamorati della propria donna, la nascita di un figlio, vederlo poi crescere e imparare, la vita stessa, la natura con le sue leggi sorprendenti e rigorose e ancora, non è meglio godere dell'affetto di chi ci è vicino e ci ama, della capacità di superare un dolore, della soddisfazione di fare un lavoro che appaga, di avere interessi che ci riempiono la giornata, di sapere affrontare i problemi quotidiani
Lasciamole stare, le fate, lasciamole vivere nel mondo della fantasia.

 

Moglie e figli

 

Random foliageMia moglie Gianna e i miei figli Samuele, Lucrezia e Pietro

Etcc

-La fine-.
Il fuoco nel caminetto si era spento. L’uomo non si alzò per riaccenderlo. Non serviva più. Erano rimasti in tre nella stanza: lui, l’angoscia e un coltello arrugginito. Di lì a poco lui e Betsy si sarebbero uniti. E l’angoscia lo avrebbe abbandonato.

-Un anno alla fine-.
-Basta!- Pensò Massimo –Questa vita non fa più per me-.
Stava trascinandosi stancamente lungo lo stretto corridoio della nave da crociera “Atlantica” che portava dalla sala macchine agli alloggi del personale. Puzzava di sudore, di fuliggine e di grasso una doccia era il suo pensiero fisso da più di un’ora e finalmente stava per trasformarlo in realtà.
La sua cabina, la terza a destra, era quella con la porta più scrostata. E pure la serratura funzionava male. Dopo aver armeggiato con la chiave per un po’, sentì finalmente il rumore del chiavistello interno che abbandonava la fessura dentro la quale si trovava e gli concedeva il privilegio di entrare.
La stanza, nell’oscurità più assoluta fino a qualche secondo prima, fu invasa dal chiarore del corridoio che la illuminò per circa un quarto. Un piccolo lampo di luce fu restituito alla sua retina dall’interno della cabina. Sapeva benissimo perché. Era Betsy, la sua preferita. Il bagliore della lampadina ad incandescenza l’aveva colpita e lei brillava come una stella solitaria. Chiuse la porta, accese la lampada del comodino e si avvicinò a Betsy. Lei stava lì a farsi ammirare.

(Lod.Fer. - Incipit Betsy)