Superenalotto

L'orologio sul comodino segnava le 04.30. Non era un giorno come gli altri. Eric scese dal letto, andò davanti allo specchio e fissò l'immagine riflessa. Un sorriso ebete si dipinse sul suo viso assonnato. Ancora quattro ore e avrebbe potuto andare da un notaio. Pensò che avrebbe dovuto dormire ancora un po’, ma come fare con una schedina del Superenalotto da 98 milioni di euro nel cassetto del comodino? Lo avevano già cercato, il vincitore, la sera prima. Non lo avrebbero trovato, almeno per un po’. Viveva solo e sapeva che fare, lo aveva sentito alla televisione.
In una città così piccola però le voci sarebbero volate, lo avrebbero scoperto e allora ci sarebbe stato l’assalto di amici e parenti. Che fare? Continuare la vita precedente tenendosi i soldi in banca e comprando poche cose senza dare nell’occhio? Al diavolo! Avere i soldi e non usarli era improponibile. Andare a vivere altrove? Ecco, quella si che era un’idea.
Si rese conto che se fosse tornato a letto il tempo che lo divideva dal sorgere del sole sarebbe stato interminabile.
Accese il computer. “www.ferrari.it”. Il sito tutto rosso proponeva auto che fino al giorno precedente non si sarebbe potuto permettere nemmeno in modellino. Con un bolide del genere finalmente le ragazze si sarebbero voltate al suo passaggio. Avrebbero visto un milionario dietro a un paio di occhiali da sole da mille euro e non un operaio trentenne nascosto da lenti spesse e opache. Consultò i siti del lusso traendone utili consigli per gli acquisti futuri; Rolex, Versace. Poi uno yacht, gli serviva, lo aveva Briatore e ora anche lui lo poteva comprare. Faticò a trovarlo su Google, come diavolo si scriveva “iot”? L’inglese non era il suo forte, nonostante il nome che sua mamma gli aveva appioppato perché fan di “Beautiful”. Ma più che l’eccitazione potè il sonno e Morfeo lo catturò e guidò nel suo regno.
Si destò con un segno rosso sulla fronte e uno corrispondente sull’avambraccio e le ossa distrutte.
Le nove. Dannazione doveva sbrigarsi. Si vestì sommariamente, prese il suo tesoro dal cassetto del comodino e partì alla volta dello studio.
Non conosceva notai quindi aveva cercato sulle pagine bianche il primo in ordine alfabetico: Notaio Cepes. Il dottor Cepes era giovane, con una segretaria ancora più giovane e carina ma uno studio poco accogliente.
- Non si preoccupi, contatterò personalmente chi di dovere e, tra una settimana, la sua vita sarà diversa, ha fatto bene a rivolgersi a me-
La vita di Eric non cambiò poi molto, ma imparò che quando si consegnano valori a qualcuno almeno una ricevuta sarebbe necessario pretenderla.
Cambiò invece la vita del notaio che si trasferì a Montecarlo con la segretaria e, quando decise di comprare lo yacht, ebbe meno problemi di Eric a cercarlo su Google.